LAVORO E LIBERTA': DUE ARTICOLI COSTITUZIONALI A GARANZIA
Di Antonio Cozzitorto
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Di seguito ad lunga serie di ritorsioni e sopprusi di ogni genere, un amico un giorno mi disse.. “questa gente è cattiva…”
Gli risposi citando dei versi del libro L'ombra del vento (Carlos Ruiz Zafón) : “Non è cattiva. E’ idiota! E' ben diverso.
La malvagità presuppone un certo spessore morale, forza di volontà e intelligenza.
L'idiota invece non si sofferma a ragionare, obbedisce all'istinto, convinto di agire nel nome del bene e di avere sempre ragione. Si sente orgoglioso di rompere le palle, con licenza parlando, a tutti coloro che considera diversi, per il colore della pelle, perché hanno altre opinioni, perché parlano un'altra lingua, perché non sono nati nel suo paese o, come nel tuo caso , perché non approva il loro modo di divertirsi.”
Lui mi rispose semplicemente : “Allora nel mondo c'è bisogno di più gente cattiva”.
Gli risposi citando dei versi del libro L'ombra del vento (Carlos Ruiz Zafón) : “Non è cattiva. E’ idiota! E' ben diverso.
La malvagità presuppone un certo spessore morale, forza di volontà e intelligenza.
L'idiota invece non si sofferma a ragionare, obbedisce all'istinto, convinto di agire nel nome del bene e di avere sempre ragione. Si sente orgoglioso di rompere le palle, con licenza parlando, a tutti coloro che considera diversi, per il colore della pelle, perché hanno altre opinioni, perché parlano un'altra lingua, perché non sono nati nel suo paese o, come nel tuo caso , perché non approva il loro modo di divertirsi.”
Lui mi rispose semplicemente : “Allora nel mondo c'è bisogno di più gente cattiva”.
Tra i 139 articoli della nostra Costituzione, due (art. 1 diritto al lavoro, art. 21 libertà di opinione) sono particolarmente significativi, poichè garantiscono il mantenimento di uno Stato libero e civilizzato.
« Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. » (art. 21).
- Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
- Ognuno ha diritto di esprimere e diffondere liberamente le sue opinioni con parole, scritti e immagini, e di informarsi senza impedimento da fonti accessibili a tutti. Sono garantite la libertà di stampa e d'informazione mediante la radio e il cinematografo. Non si può stabilire alcuna censura.
- Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.
« Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. » (art. 21).
- Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
- Ognuno ha diritto di esprimere e diffondere liberamente le sue opinioni con parole, scritti e immagini, e di informarsi senza impedimento da fonti accessibili a tutti. Sono garantite la libertà di stampa e d'informazione mediante la radio e il cinematografo. Non si può stabilire alcuna censura.
- Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.
I maltrattamenti sul posto di lavoro sono un fenomeno diffusissimo in Italia che riguarda milioni di lavoratori. Tale fenomeno viene designato solitamente con il termine mobbing.
Personalmente non condivido l’uso di questo termine per designare un fenomeno, nella realtà dei fatti, multiforme e complesso.
Non c'è una definizione specifica di mobbing che sia internazionalmente riconosciuta.
Per esempio si può definire nel modo seguente:
"sul posto di lavoro il mobbing consiste in un comportamento ripetuto, irragionevole, mirato verso un dipendente o un gruppo di dipendenti, tale da creare un rischio per la salute e la sicurezza degli stessi ".
Con una interessante sentenza la Cassazione ha ritenuto che la convivenza sul luogo di lavoro sia equiparabile a quella familiare, e che dunque il maltrattamento dei dipendenti per stimolarne la produttività e accrescere i profitti costituisce reato punibile con la reclusione (Cassazione Sezione Sesta Penale n. 10090 del 12 marzo 2001, Pres. Sansone, Rel. Garribba).
Il testo dello Statuto dei lavoratori contiene norme relative a numerose previsioni specifiche, su alcune delle quali si sofferma in modo dettagliato.
Si divide in un titolo dedicato al rispetto della dignità del lavoratore, in due titoli dedicati alla libertà ed all'attività sindacali, in un titolo sul collocamento ed in uno sulle disposizioni transitorie.
Lo Statuto sancisce, in primo luogo, la libertà di opinione del lavoratore (art.1), che non può quindi essere oggetto di trattamento differenziato in dipendenza da sue opinioni politiche o religiose.
Personalmente non condivido l’uso di questo termine per designare un fenomeno, nella realtà dei fatti, multiforme e complesso.
Non c'è una definizione specifica di mobbing che sia internazionalmente riconosciuta.
Per esempio si può definire nel modo seguente:
"sul posto di lavoro il mobbing consiste in un comportamento ripetuto, irragionevole, mirato verso un dipendente o un gruppo di dipendenti, tale da creare un rischio per la salute e la sicurezza degli stessi ".
Con una interessante sentenza la Cassazione ha ritenuto che la convivenza sul luogo di lavoro sia equiparabile a quella familiare, e che dunque il maltrattamento dei dipendenti per stimolarne la produttività e accrescere i profitti costituisce reato punibile con la reclusione (Cassazione Sezione Sesta Penale n. 10090 del 12 marzo 2001, Pres. Sansone, Rel. Garribba).
Il testo dello Statuto dei lavoratori contiene norme relative a numerose previsioni specifiche, su alcune delle quali si sofferma in modo dettagliato.
Si divide in un titolo dedicato al rispetto della dignità del lavoratore, in due titoli dedicati alla libertà ed all'attività sindacali, in un titolo sul collocamento ed in uno sulle disposizioni transitorie.
Lo Statuto sancisce, in primo luogo, la libertà di opinione del lavoratore (art.1), che non può quindi essere oggetto di trattamento differenziato in dipendenza da sue opinioni politiche o religiose.
"Il lavoro è umano solo se resta intelligente e libero".
Papa Paolo VI.
Papa Paolo VI.
Nell’odierno quadro politico (e televisivo) superaffollato si sarebbe portati a credere che per proporsi come leader sia necessario essere egocentrici, ambiziose superstar spinte dal desiderio di autocelebrazione e dalla mania di grandezza. In realtà è quasi sempre l’esatto contrario. I leader desiderosi di dare sono più produttivi di quelli che vogliono ricevere. Sono convinto che Antonio entra nella prima categoria.
RispondiEliminaPer quello che mi riguarda, se si presenta Antonio Cozzitorto, in qualsiasi lista, vado a votare se no non me ne frega niente. Di paroloni ne sento già a sufficienza e anche oltre!
RispondiEliminaSono dello stesso parere, però spero si presenti con la lista giusta, altrimenti preferisco non votare proprio.
RispondiEliminaAntonio ha dato prova di che pasta è fatto. Per il lavoro che sta facendo con gli altri ragazzi e come lo sta facendo, ha dimostrato che ha la maturità di un uomo di cultura e non di un ragazzo poco più che ventenne cui è. Mi pare proprio il caso di accordargli la nostra fiducia e non a chiacchiere, dobbiamo dargli il nostro appoggio perchè è di giovani come lui che San Sosti ha bisogno e non di persone incolte, arroganti e idioti come coloro che osano definirsi giovani e che fortunatamente sono dalla parte di Michele Sirimarco. Di questi giovani ne facciamo volentieri a meno perchè in realtà sono nati già vecchi, anzi, sono morti che camminano.
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